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Progetto Skills4yYouth_UNICEF

Progetto Skills4yYouth_UNICEF

Il giorno 25/08 presso l’ aula del centro Nanà si è tenuto, nell’ ambito del progetto Skills4YOUt, in collaborazione con UNICEF, il nostro seminario sull’ integrazione nel mondo del lavoro, con un particolare focus sul colloquio di lavoro. L’ incontro è stato strutturato in due sezioni: una prima parte di carattere informativo modellata in base alle prospettive di lavoro dei nostri ragazzi e una seconda parte interattiva durante la quale ogni ragazzo ha avuto l’ opportunità di simulare un realistico colloquio di lavoro sulla base delle informazioni ricevute in precedenza dalle operatrici. Al focus group hanno preso parte 9 ragazzi di diversa nazionalità e di età compresa tra i 17 e i 18 anni. La prima parte del progetto ha avuto inizio con una domanda fondamentale: “cosa vuoi fare da grande?”. Diverse sono state le risposte: da Abou che vuole fare il meccanico perchè è un mestiere che conosce e ha già svolto in Costa d’ Avorio ad Emon che vorrebbe diventare un cuoco , ad Ilias che si è appena iscritto alle scuole superiori e vorrebbe diventare un esperto di programmazione. Tutti i ragazzi hanno scritto il proprio mestiere dei sogni su dei post-it che sono poi stati affissi su un cartellone che abbiamo potuto conservare. Subito dopo ha avuto inizio la lezione interattiva, sotto forma di presentazione power-point. In primis le operatrici incaricate del progetto hanno suggerito ai ragazzi 4 elementi fondamentali per scegliere il proprio lavoro:

– conoscersi

– conoscere il mondo del lavoro

-scoprire quali percorsi formativi,abilitazioni e documenti servono per il lavoro che scelgo

-elaborare un piano per trovare il lavoro che è stato scelto

In un secondo momento ci siamo dedicati alla scoperta e all’ individuazione delle Hard e delle Soft Skills e ne abbiamo compreso le principali differenze: le prime comprendono abilità e competenze tecniche e altamente specifiche mentre nelle seconde rientrano competenze legate all’intelligenza emotiva e alle abilità naturali che ciascuno di noi possiede. In seguito abbiamo elencato insieme ai ragazzi 6 delle Soft Skills più ricercate nel mondo del lavoro:

-Negoziazione

-Lavoro di squadra

-Creatività

-Empatia

-Risoluzione dei problemi

-Leadership

Sulle competenza appena discusse abbiamo poi svolto un esercizio di gruppo così da avere la certezza che tutti i ragazzi avessero ben compreso la diferenza tra ciascuna abilità. Un ampio momento informativo è stato poi dedicato al Curriculum vitae e alla sua realizzazione e utillità nel mondo del lavoro. Insieme al CV le operatrici hanno trattato anche il tema del colloquio di lavoro, dispensando utili consigli e accorgimenti ai nostri ragazzi, per esempio:

– Raccogliere informazioni sull’azienda e sulla mansione che si dovrà ricoprire

– Prepararsi alle domande che potrebbe porre l’ eventuale datore di lavoro

– Preparare una lista di domande da porgere al selezionatore che tiene il colloquio

– Preparare e stampare il materiale utile (CV, attestati, certificazioni, etc…)

– Identificare la sede del colloquio e pianificare in anticipo il viaggio

– Scegliere per tempo abiti adeguati da indossare

Dopo aver fornito una lista di quesiti probabili sia da parte del selezionatore a colui che si sottopone al colloquio che viceversa, i ragazzi divisi in coppie hanno simulato un colloquio di lavoro. Al termine dell’ incontro ai nostri ragazzi è stato consegnato un attestato da inserire nel proprio CV, dunque spendibile nel mondo del lavoro, che accerta le competenze acquisite durante il focus group.

L’Europa e noi

L’Europa e noi

Secondo incontro Efivos II

Quanto è possibile sentirsi effettivamente europei a Napoli? Quanto conosciamo di questa realtà a volte tanto astratta e per certi versi lontana che eppure ha una così grande capacità di influire sulla qualità delle nostre vite? Certe volte, il gap tra la vita quotidiana dei ragazzi che vivono sul nostro territorio e gli obiettivi della comunità Eu può fare paura, può far sembrare il “cambiamento” un miraggio nel deserto e inibire chi invece per questo cambiamento desidera ancora combattere. Ma il Centro Nanà non arretra!
Dopotutto è sempre così: il primo passo per sentirci parte di qualcosa molto più grande di noi è imparare a conoscerla, dialogarci, apprenderne i punti di vista e compararli con i nostri senza alcuna pretesa di adeguamento immediato ma con occhio critico e flessibile, aperto alla commistione di idee, opinioni e obiettivi. Molto spesso ci si sente lontani perché non si conosce e in questi casi l’ incontro può essere un vero e proprio salvavita. Ecco che tra le altre cose allora il Centro Nanà si propone anche  di avvicinare i giovani all’ Eu e alle sue politiche, il ché non significa nient’  altro che aprire ai giovani una finestra su  una vasta gamma di opportunità altrimenti sconosciute.  Non si tratta di un incontro semplice, c’è bisogno di una vera e propria mediazione  che renda l’ avvicinamento  possibile. Partecipando al progetto Efivos, il nostro Centro prova a realizzare finalmente un incontro reale  e a  svolgere questo importante ruolo da ‘intermediario’. I giorni 18 e 19 Luglio nell’ aula  del nostro Centro si è tenuto il secondo incontro sull’  Unione Europea; vi hanno preso parte più di 30 ragazze e ragazzi, i quali  si sono confrontati su tematiche d’ attualità  comprese  nella lista degli 11 obiettivi per i giovani Eu: la parità di genere, le società inclusive, la salute mentale e il benessere, la sostenibilità e la Green Economy. Lo scambio di opinioni è stato, per fortuna, intenso e ricco di spunti.  Durante il dialogo   sono affiorate le differenze culturali  tra i  partecipanti all’ incontro: giovani marocchini, pakistani, egiziani, bangladesi, tunisini, francesi e italiani; tutti hanno contribuito con la propria singolare individualità. Abbiamo parlato di sogni e obiettivi, di quello che noi in prima persona possiamo fare per migliorare la nostra realtà. La domanda più dibattuta è stata sicuramente  “Quali sono le cose più importanti per te?”; per alcuni la risposta è stata “un lavoro dignitoso e adeguatamente retribuito”,  dopotutto non è certo un segreto che nel nostro territorio,   più spesso di quanto ci faccia piacere ammettere, ai lavoratori più giovani sia riservato un trattamento spaventosamente vicino allo sfruttamento, con paghe ridotte all’osso e orari ingestibili, situazioni che purtroppo tendono ad aggravarsi qualora il lavoratore non sia di nazionalità italiana. Per altri giovani la cosa più importante è invece riuscire a trovare un’ abitazione, e anche in questo caso il particolare contesto locale non sembra dei più propizi: tra affittuari restii a redigere contratti a ragazze e ragazzi stranieri e la speculazione dei proprietari di immobili. Abou invece ci dice che ama viaggiare e che quindi non vede l’ ora di ricevere il suo passaporto per poter visitare liberamente capitali, spiagge e paesi; ma tanto si è parlato anche di  donne, che secondo tutti i piccoli partecipanti hanno diritto alle stesse opportunità degli uomini, obiettivo che quasi tutti i giovani considerano già raggiunto in Europa, certo in tale considerazione è complice l’esperienza della condizione della donna nei propri paesi d’ origine. Il nostro incontro si conclude così: all’ insegna di un civile confronto, di riflessioni diverse e non sempre da tutti condivise, di punti di vista alternativi che portano con sè tutto la storia di un vissuto particolare.  Insomma…l’esperienza è stata un successo, al centro di tutto c’è stato uno scambio orizzontale, paritario, senza alcuna pretesa di adeguamento verticale e , anche se abbiamo posizionato solo il primo mattone di un sentimento di appartenenza che dovrà crescere e rafforzarsi con gli anni , tutti noi ci auspichiamo che l’ Europa sappia essere casa come noi speriamo di essere buoni  inquilini.

Fede A.

Si fa festa!!

Si fa festa!!

La fine dell’anno scolastico è il momento più atteso dagli studenti di tutto il mondo , e ancora più  allegria  ed emozione racchiude questo giorno quando insieme alle meritate vacanze porta con sé anche un attesissimo diploma !
Il 26 luglio 2023 il Centro Nanà ha festeggiato  con  giochi, cibo e musica la consegna dei diplomi di terza media  ai ragazzi che hanno conseguito con successo l’ esame.  La consegna di un diploma, non importa di che tipo, è un momento esaltante: i nostri sforzi vengono riconosciuti e possiamo raccoglierne i frutti,   siamo consapevoli di aver superato una sfida e finalmente un vero e proprio documento attesta, in modo incontrovertibile, che siamo bravi in qualcosa . Figuriamoci poi quando il suddetto diploma ti è consegnato in un paese straniero, e attesta le tue abilità in una lingua che non è la tua lingua madre: la soddisfazione è inquantificabile!                                                                                          Un risultato del genere merita un degno festeggiamento in stile Nanà:  ecco allora tutti i ragazzi e gli operatori riuniti insieme,  tajin marocchino, riso Biryani  dal Bangladesh, una coloratissima  caprese,  tante altre pietanze e  una tavolata  di dolci.  Ovviamente non può mancare un buon accompagnamento musicale : hits marocchine ed egiziane hanno il predominio assoluto (e vengono effettivamente apprezzate da tutta la variegata platea) ma ogni tanto si riesce ad ascoltare anche qualche  canzone  Somala. Tuttavia non importa la provenienza del pezzo, c’è una sola cosa che conta  per la  nostra playlist multiculturale : che si balli!  E abbiamo ballato tutti quanti: qualcuno non è stato fermo nemmeno un’ istante, saltando come una molla e piroettando  come una trottola, qualcun altro è stato un po’ trascinato, ma si è divertito lo stesso! Questa consegna dei diplomi è stata tante cose: in primis  la soddisfazione dei ragazzi   e  l’ emozione piena d’ orgoglio delle insegnanti , poi la felicità di tutti gli operatori; è stata la condivisione di cibo proveniente da tutto il mondo, imparare a pronunciarne i nomi , ballare molto male ma con grandi sorrisi stampati sulle labbra,  e , soprattutto, è stato un pomeriggio d’ amore.     

Fede A.