Tombolata di Natale al Centro Nanà
Il giorno 29 dicembre il Centro Interculturale Nanà ha ospitato nelle sue aule la tradizionale tombolata di Natale, l’ evento più atteso del mese. La tombola è un gioco antichissimo che oggi allieta le festività natalizie di tutta l’ Italia ma che in origine nasce a Napoli nel 1700. Si racconta che, siccome il re Carlo III avesse sospeso il gioco del lotto per le festività natalizie, il popolo inventò la propria singolare alternativa casalinga per non rinunciare al divertimento del gioco d’azzardo nemmeno durante i giorni di vacanza. I 90 numeri del lotto vennero così messi dentro i “panarielli”, tradizionali cesti di vimini dalla forma allungata, e vennero inventate le cartelle con i numeri disegnati per tenere conto delle estrazioni. In seguito a Napoli si inizia ad assegnare ad ogni numero un simbolo preciso, un significato trascendente e come sempre accade nella tradizione napoletana, mondano e mistico si intrecciano e l’ esoterismo della simbologia si mescola alla prosaicità del gioco d’azzardo. Il gusto del gioco e la creatività della città sono così grandi che addirittura ogni quartiere inventa i propri personali significati simbolici per ciascun numero, così che le allegorie si moltiplicano; per esempio il numero 8 “a Maronn” non solo significa una “madre defunta” ma anche: Agosto. Alloro. Ballerina. Braciere. Brina. Camino. Campionato. Ciglio. Deretano. Faccia. Fuoco. Gemma. Gola. Mutande. Nocciolo. Olio. Padre. Pantaloni. Papera. Piatto. Portamonete. Primogenito. Ragu’. Santo. Scultore. Sottoscala. Stinco. Tarlo. Tempia. Urina. Usignolo. Zolfanelli. Abbondano tra i numeri i riferimenti a credenze ancestrali, fatti di vita vissuta e tradizioni della cultura locale: tra i simboli più importanti della tradizione napoletana sicuramente spicca la maschera conosciuta in tutto il mondo: “Pulcinella” n. 75. C’è poi, nella simbologia dei numeri, una certa preponderanza di simboli femminili su quelli maschili, ma dopotutto si è sempre detto che “Napule è femmena” ( non solo a livello grammaticale, ma anche nell’ antico mito della sua fondazione)
Tutti quanti noi: ragazzi, operatori, volontari, ospiti, ci siamo posti nel solco di una tradizione aperta a tutti, che unisce, diverte e crea intesa. Ci siamo riuniti con la voglia di stare insieme, condividere e , ovviamente, anche con il desiderio di conquistare gli ambiti premi: ambo , terno, quaterna, cinquina e tombola; a ognuno dei quali corrisponde un regalo da scartocciare. .
I più fortunati si sono aggiudicati ben più di un premio, altri invece sono arrivati alla fine del gioco senza nemmeno un misero terno! Ma vittoria o no, l’ importante è divertirsi ed essere ben consapevoli che “la fortuna è una ruota” e prima o poi il momento di tutti arriva. Terminato un secondo giro di tombola, abbiamo velocemente allestito un tavolo di dolci e bibite e a ritmo di musica ci siamo scatenati fino alla fine della festa!
Questa mattinata così trascorsa è stato il nostro modo per lasciare andare via con spensieratezza l’ anno che va via e salutare tutti insieme un nuovo inizio: con la leggerezza del gioco, con la musica e con tante tante risate, Buon Anno nuovo!
Fede A.