Italia, Germania e Grecia: il triangolo della mediazione che apre nuovi orizzonti

Italia, Germania e Grecia: il triangolo della mediazione che apre nuovi orizzonti

La cooperativa sociale Dedalus protagonista del primo appuntamento del progetto trilaterale europeo  che coinvolge gli esperti ed i professionisti nel campo della mediazione e dell’intercultura.

Prima tappa Berlino. Glauco Iermano e Lassaad Azzabi, coordinatori del centro interculturale Nanà, accompagnati dell’operatrice Zoe Giordano hanno partecipato al primo incontro di studio, pianificazione e programmazione di azioni comuni e di confronto di esperienze in materia di accoglienza dei minori soli non accompagnati. L’esperienza tedesca ha contribuito dunque, a consolidare il dialogo transnazionale e la conoscenza del fenomeno che coinvolge i tre Paesi europei in maniera differente e  con una diversa metodologia di azione. “Cross-country exchanges for developing common practices” è un progetto sostenuto dal programma Epim di Never Alone che ha reso possibile la sinergia tra la nostra cooperativa Dedalus,  la tedesca Deutsche Kinder – Jungestiftung e la greca Faros – asserisce Glauco Iermano – attraverso questa prima tappa abbiamo appreso le differenti metodologie di approccio alla questione dell’inclusione dei minori soli. Infatti mentre in Germania sono più impegnati nelle politiche di accoglienza e nella relazione con gli enti pubblici, noi a Napoli siamo decisamente più impegnati negli interventi individuali personalizzati. Sostanziale ancora la differenza con il working system greco specializzato proprio della primissima accoglienza dei migranti . Il nostro obiettivo – continua Iermano – è dunque quello di creare una rete transnazionale di confronto e progettazione nel nostro campo di lavoro che possa ampliarsi sempre di più a livello europeo ed internazionale”. Diverse esperienze a confronto caratterizzano dunque il triangolo dell’accoglienza creato tra Atene, Berlino e Napoli che crea i presupposti per un modello europeo di condivisione, studio e progettazione. “La Germania rappresenta uno dei Paesi che maggiormente attrae i flussi di migranti diretti verso l’Europa continentale a causa del suo modello di Walfare – spiega Lassaad Azzabi che continua – in realtà i nostri sistemi di azione differiscono così tanto proprio a causa delle differenti posizioni geografiche ed è per questo che il dialogo diventa determinante al fine di elaborare una strategia comune che possa migliorare i nostri interventi sul territorio.

 

 

La Grecia è un Paese di “sbarco”, l’Italia è possibile definirlo Paese di “passaggio” mentre la Germania molto spesso di “destinazione”. Le tre differenti metodologie professionali messe a confronto, potranno essere così di aiuto alle altre realtà europee che lavorano nel campo della cooperazione, della mediazione e dell’accoglienza”.

 

Claudia Cannavacciuolo

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