Nanà ha il pollice verde

Nanà ha il pollice verde

Tra le piazze che vengono trasformate in sterminati deserti di cemento e i pochi parchi cittadini ridotti all’ osso , il verde a Napoli, chi la città la vive lo sa , è quasi un miraggio. Ampi viali ombreggiati, siepi fiorite, prati verdi livellati alla perfezione e parchi cittadini raggiungibili con poco cammino … e chi l’ha mai vist! Qui, per trovare refrigerio nelle assolate e afose giornate estive, dove i 30 gradi non suonano poi così male dato che si arriva tranquillamente ai 36°, è più facile chiudersi dentro che uscire fuori. Dopotutto, tra i pochi mezzi insistenti sovraffollati nei quali si sfiora la temperatura della superficie solare ( qui l’aria condizionata nell’ 80 % dei casi non c’è o non funziona) e gli orari d’ apertura e chiusura dei parchi cittadini che cambiano nemmeno fossero le scale di Hogwarts, chi ha voglia di farsi la croce e intraprende scomodi viaggi della speranza? Sicuramente pochi coraggiosi e instancabili romantici, ma la maggior parte di chi vive in città si rintana in casa, al gelo dell’ aria condizionata, disposto a rischiare ( ma più che un rischio è una certezza): mal di gola, mal d testa, congestione, contratture e dolori muscolari. Ma alla dittatura del cemento il Centro Nanà dice no. Dai disagi e soprattutto dalla speranza di vivere un domani in una città diversa, speranza che in qualche modo mette d’ accordo tutti (o quasi) , nasce l’ idea: noi non ci stiamo, e alla cultura della cementificazione rispondiamo con il recupero della bellezza del verde. Infatti il centro Nanà dispone di un piccolo spazio ricreativo esterno che sebbene avrebbe potuto ospitare : fiori, siepi, tralicci, aiuole e piante è stato invece ricoperto , indovinate da cosa? una bella lastra di cemento! Per fortuna ci abbiamo pensato noi! Così nell’ ambito del laboratorio “UrbaNArt” , insieme ai nostri ragazzi, il pomeriggio del 06 luglio, ci siamo sporcati le mani (ma letteralmente) e abbiamo costruito da soli la nostra piccola oasi verde cittadina. Abbiamo comprato sacchi di terra, raccolto semi e piccole piante grasse, costruito e decorato vasi sospesi e fioriere in legno e poi tutti insieme abbiamo riscoperto i nostri pollici verdi. Ci siamo “inguacchiati” tutti quanti di terra e di colore, qualcuno un po’ più preoccupato di rovinarsi i vestiti nuovi, qualcun altro che se avesse potuto si sarebbe immerso nei sacchi di terra , ma dal primo all’ultimo ci siamo divertiti e il divertimento è stata la conclusione perfetta per  “UrbaNArt” , il nostro percorso di scoperta culturale del territorio e produzione artistica artigianale.

Fede A.

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