Mi chiamo Vlad Horbachov, ho 17 anni, sono nato il 18 maggio 1998 e sono ucraino.
I miei genitori, Svetlana e Vasil, sono due militari in pensione. Quando racconto della mia famiglia, parlo sempre anche di mio fratello minore, Danilo di 14 anni, delle mie due zie e di uno zio a cui sono molto legato. In Ucraina ho preso il diploma dopo aver frequentato liceo di aviazione per due anni, tutto questo prima che nel paese scoppiasse la guerra. Quando è scoppiata la guerra con la Russia, rimanendo in Ucraina rischiavo di dover per forza andare a combattere e io non volevo. E’ stato per questo motivo ho deciso di andare via dal mio paese.
E così è stato. Ricordo di aver preso l’autobus che mi ha portato qui in Italia il 28 agosto 2015. Dopo essere arrivato qui, a settembre 2015 sono stato fermato dalla polizia e sono stato mandato in una comunità dove ho vissuto per due settimane. In quella comunità sono stato bene, ho conosciuto bravi operatori e ragazzi amichevoli. Da lì poi sono passato ad un gruppo appartamento a Napoli, dove vivo fino ad oggi e dove starò ancora finchè, tra qualche giorno, non farò 18 anni. Anche qui lavorano e ho incontrato bravissime persone, che mi aiutano sempre. In casa abito insieme con 6 ragazzi: 3 africani, 2 bengalesi e 1 pachistano, tra di noi c’è stata subito molta simpatia e nei mesi siamo diventati ottimi amici. Passiamo tanto tempo insieme: studiamo, cuciniamo, puliamo, giochiamo e parliamo anche tanto. Ogni mattina io vado a scuola per le lezioni d’italiano e poi insieme ai ragazzi vado al Centro Nanà per passare tempo insieme ad altri ragazzi ancora e fare molte attività. Nella mia settimana, due giorni vado a giocare a calcio, altri due giorni vado a scuola di cucina e un giorno frequento scuola di disegno, mentre il lunedì e il venerdì facciamo la spesa tutti insieme. Il sabato e la domenica sono invece i nostri giorni di riposo 🙂
E’ passato quasi un anno da quando sono venuto in Italia e vorrei rimanere a vivere qua. Roma è la città che mi piace moltissimo perciò quando tra poco uscirò dalla comunità vorrei abitare lì, lavorare come meccanico e aiutare a distanza la mia famiglia.
Un abbraccio a tutti quelli che mi hanno letto.